Se non siamo sufficientemente preparati ad affrontare le difficoltà della relazione, col tempo è frequente che emergano distacco, freddezza, tristezza, rancore, rabbia, paura e possono sfociare in varie forme di violenza. Esattamente l’opposto del rispetto che è uno degli ingredienti essenziali di una relazione solida. Come nella canzone di Elisa, può sembrare troppo difficile da soli ritrovare un filo di seta negli abissi.
Per combattere la violenza tra le mura domestiche, oggi giustamente si toglie il velo di ipocrisia, si denuncia e si condanna con più fermezza sul piano culturale e giudiziario. Ma è ingenuo pensare che sia sufficiente: la violenza fisica è molto spesso la manifestazione esteriore degli effetti della violenza morale che si accumula nelle relazioni. Nelle antiche scritture del Talmud si legge: “una ferita all’amor proprio equivale a spargimento di sangue” (Lucio Della Seta). Far sentire l’altro inadeguato o in colpa, ad esempio, è una forma di aggressione molto usata, spesso senza neanche renderci pienamente conto della sua potenza distruttiva. Facciamo sentire all’altro che non ci piace e usiamo la leva del suo stesso senso di insicurezza circa il proprio valore. È una violenza tanto più potente perché opera sul piano invisibile e spesso inconsapevole del mondo interiore. Questa violenza si può esprimere con la parola, il silenzio, il disinteresse, o altri comportamenti molto sottiliii.
Cosa possiamo fare? E’ possibile ritrovare un filo di seta negli abissi?
Si, oggi ci sono conoscenze e tecniche molto avanzate per portare luce negli abissi e ritrovare il filo che ci unisce, tornare ad essere alleati, per il piacere di stare insieme e condividere progetti importanti.
È necessario promuovere sane competenze relazionali per tagliare le radici della violenza in tutte le sue forme. A volte può essere necessario interrompere una relazione di coppia e/o un matrimonio, ma non è mai necessario fare violenza agli altri, nè a se stessi.
Molto bello! Spero che ci sara’ sempre piu’ gente interessata a riflettere con voi su questo tema.
Grazie Giovanni, siamo tutti coinvolti, meglio essere preparati.